RICCARDI ANDREA
SOCIAL JUNCTION
 
L'Africa sembra lontana. Le passioni degli europei per il continente si sono molto attenuate e forse spente. Non è stato sempre così. Un tempo ci fu la forte corrente di solidarietà suscitata dai missionari. Poi vennero le indipendenze delle colonie e, dagli anni Sessanta, si sviluppò il terzomondismo. È stato anche criticato. Si deve riconoscere però che fu una grande corrente di solidarietà e partecipazione al destino degli africani, forte nel mondo cattolico e anche nelle sinistre. C`era la sensazione di un debito di giustizia da pagare, non solo per le responsabilità coloniali europee, ma perché l'Africa era povera e l'Europa abitata dal benessere.
Nacque anche la cooperazione allo sviluppo delle Ong e dello Stato italiano (andata calando per la crisi, con una ripresa a partire dal 2013). Che cosa è successo? Perché ci siamo allontanati dall'Africa? In Italia, abbiamo vissuto una lunga introversione per i nostri problemi politici e la crisi economica. E poi l'Africa è sembrata contraddittoria. Non c'erano solo le grandi povertà (che restano), ma la corruzione dei leader politici, lo spreco di risorse nell'acquisto di armi, e guerre, tante guerre... Le passioni solidali si sono raffreddate e il vittimismo europeo ha fatto il resto. Perché sprecare risorse ed energie? L'Africa non appare come un "mendicante buono", ma è una società, come tante, con le sue contraddizioni. Oggi i rifugiati e gli emigrati africani ci ripropongono i problemi del continente. Bisogna aiutare le società africane a creare opportunità per i loro cittadini. Ci sono troppe guerre e vari Stati infragiliti da crisi e violenza. C'è la sfida del terrorismo. L'Italia oggi si vuole coinvolgere: «Ponte tra Africa ed Europa», l'ha definita il presidente Mattarella alla conferenza ministeriale Italia-Africa. L'evento ha creato una sinergia sulla proposta di Matteo Renzi, il Migration Compact, che mira a coinvolgere la UE con i Paesi africani nello sviluppo, contro i trafficanti di esseri umani. Un'iniziativa internazionale importante. Deve però crescere in Italia e tra i giovani una coscienza più larga di legame e solidarietà con l'Africa. I giovani devono conoscerla da vicino. In futuro, Europa e Africa avranno un destino comune: il presidente del Senegal Senghor parlava di "Eurafrica", come un unico continente. Aveva ragione.



Passaggi di un editoriale di Andrea Riccardi su Famiglia Cristiana, 29 maggio 2016
 
21 Agosto 2018

A Napoli, a Ferragosto


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